Taravella in mostra con “Fermo immagine”
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- Scritto da Donato Dell'Orzo
Nel cuore di Palermo, a Palazzo S. Elia, si segnala l’interessante mostra dell’artista madonita Croce Taravella dal titolo “Fermo immagine”. Un piano interamente dedicato alle opere che vanno dal 2009 al 2014 e che si dislocano nelle meravigliose stanze della Fondazione S. Elia. Curata da Lea Mattarella, ci sarà tempo fino al 23 maggio per ammirare oltre 50 opere suddivise principalmente in 3 sezioni: istantanee su Palermo e Roma, istantanee su città come Milano, New York, Barcellona e la sezione del sacro.
Nelle opere di Croce di Taravella è forse la varietà che emerge maggiormente e che caratterizza il continuum artistico-temporale dei suoi lavori. Nella sua maniera di realizzare l’arte infatti, risaltano i variegati e molteplici particolari che si fondono tra loro per dare struttura e narratività. Non c’è infatti una tecnica specifica, ma vari strumenti e supporti per plasmare i propri quadri: tecnica mista su lastra, pastello e olio su carta intelaiata o artigianale, olio su tela, tecnica mista su alluminio… Le stesse ambientazioni cambiano, facendo osservare diversi punti geografici di una stessa città. Un luogo, un quartiere in particolare di Palermo come la Vuccirìa e Piazza Garraffaello, una strada o locale affollato costituisce l’attimo da imprimere sulla tela. Nelle tele di Taravella presenti nella sezione palermitana e romana, tutto viene fermato con colori forti, intensi insieme a graffianti pennellate, a sigillare un istante che non ci sarà mai più. Nei luoghi cari all’artista, colpiscono maggiormente i volti, gli sguardi, i personaggi presenti in “Piazza Garraffaelo” e “Discesa Maccheronai vista da Piazza Caracciolo”.
Svariate mimesi facciali che sembrano quasi burlarsi dello spettatore: maschere umane in primo piano attorniate dalle maschere scenografiche delle palazzine vecchie, distrutte e abbandonate di una Palermo caotica e rumorosa.
La città diviene una scenografia dall’effetto particolare anche nella sezione delle città di Milano e New York. Luoghi caotici, luoghi del lusso della moda, luoghi pulsanti degli affari economici. I colori diventano scuri, le tecniche, tutto si rende un impasto umido come in “New York 16”. Taravella cambia scenario e anche i volti cambiano: passanti, forse divi di una società in continuo cambiamento, dagli sguardi indifferenti, poco curiosi. La staticità di queste fisionomie che è inglobata tra grattacieli alti, illuminati da insegne pubblicitarie scorticate. A riscaldare questa anonima “Future Town” un lungo e “amalgamato” abbraccio tra due amanti (forse un auspicio o un desiderio nostalgico!). L’ultima sezione è dedicata al sacro con opere che ritraggono la processione del venerdì santo, dove la vara Madonna addolorata è attorniata da tutta la cittadina. Nelle rappresentazioni del sacro Croce Taravella dipinge la devozione, la Sicilia rionale attraverso il sacro, in uno scenario folkloristico rimasto immutato. Sono anche presenti i cartoni e i modelli del progetto di affresco del catino absidale della Cattedrale di Noto che furono selezionate da Sgarbi ed esposte nel Padiglione Italia della 54° Biennale di Venezia, nell'ambito dell'iniziativa speciale. Durante il percorso espositivo, una sala è dedicata alla proiezione di video in cui si proiettano immagini di opere e installazioni realizzate da Taravella.
La mostra è aperta da martedì a sabato dalle ore 9 alle ore 13.30 e dalle ore 16.30 alle ore 19.
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