Infiorata a Genzano. Da 234 anni
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- Creato Mercoledì, 23 Maggio 2012 08:30
- Scritto da Dario D'Orta
(Genzano, 16-17-18 giugno 2012) Genzano è la città dell’Infiorata dal 1778. E anche quest’anno, il 16, 17 e 18 giugno, si prepara ad accogliere migliaia e migliaia di persone che verranno ad ammirare i circa 2.000 mq. di tappeto floreale.
Una tradizione difficile da descrivere a parole, perché è soprattutto da ammirare e vivere di persona, anche perché Genzano è attenta a garantire che la tradizione stessa abbia continuità e che il sistema dei valori che la sottende rimanga alto e solido.
Ho intervistato il dottor Eugenio Melandri – Presidente dell’Istituzione per le Attività Culturali del Comune di Genzano – per avere maggiori elementi di conoscenza sull’Infiorata. Lo ringrazio per la disponibilità e per l’appassionata descrizione che segue.
Partiamo dall’edizione di quest’anno.
Il 16, 17 e 18 giugno 2012 ci sarà l’Infiorata a Genzano. Sarà preceduta il 2 e 3 giugno 2012 dall’Infiorata dei ragazzi: a partire da alcuni giorni prima, in Via Bruno Buozzi, che è la vecchia Via Sforza da dove cominciò l’Infiorata, i ragazzi - soprattutto delle scuole di Genzano che hanno fatto un corso durante l’anno sui temi dell’Infiorata - fanno la loro Infiorata, in modo che un po’ alla volta si passa il testimone di generazione in generazione per continuare questa tradizione che va avanti dal 1778. Facciamo in modo che le nuove leve di Genzano imparino l’arte dell’infiorare, trasmettendo l’esperienza, l’arte, i segreti, ma anche per permettere l’innovazione. Una delle cose interessanti dell’Infiorata di Genzano è il suo essere tradizionale, ma aperta ad elementi di innovazione, e i più giovani sono i più adatti a portare avanti questo.
Qual è il significato generale dell’Infiorata?
L’Infiorata nasce come espressione della fede della gente, del popolo di Genzano, soprattutto riguardo all’Eucarestia, nella Festa del Corpus Domini, dopo la Pasqua. Già da secoli si faceva questa processione e un po’ alla volta la gente ha cominciato a spargere petali di fiori al passaggio, in segno di fede, devozione. Questi petali di fiori, all’inizio sparsi per strada senza “progettualità”, sono poi cominciati a diventare disegni di fiori. E quindi è nata l’Infiorata di Genzano. Non so se sia la più antica in assoluto, ma è sicuramente tra le più antiche. Ma è l’Infiorata più artistica, perché ha preso una configurazione composta da immagini visive e tappeti floreali per il passaggio dell’Eucarestia. Man mano questa tradizione religiosa ha assunto anche connotazioni di carattere civile, per cui l’Infiorata non è più solamente l’espressione di fede, ma è diventata anche espressione di impegno civile, della comunità umana anche non credente. L’Infiorata è composta normalmente da quadri, di cui diversi hanno connotazioni di carattere religioso, altri di carattere civile, di rispetto dei diritti e così via.
E quello specifico di quest’anno?
Da alcuni anni l’infiorata viene creata su un soggetto. Ad esempio due anni fa era il 400° anniversario della morte del Caravaggio, e l’Infiorata è stata centrata sul Caravaggio. In passato è stata dedicata a Bernini, ad esempio. Quest’anno non abbiamo un soggetto unico. L’anno scorso l’Infiorata di Genzano è stata dichiarata “Patrimonio d’Italia per la tradizione” dal Ministero del Turismo, per cui metteremo in evidenza questa tradizione di soggetti liberi, senza tematiche particolari, accogliendo le diverse proposte dei maestri infioratori. Da circa venticinque anni invitiamo un pittore conosciuto, un maestro della pittura italiana, a cui chiediamo di fare un quadro particolare per l’Infiorata, che viene poi rappresentato sotto il balcone del Palazzo Comunale dai maestri infioratori genzanesi. In passato abbiamo avuto Guttuso, Aligi Sassu, Cucchi, Mastroianni. Quest’anno abbiamo chiesto al pittore Claudio Marini di Velletri – un importante artista a livello italiano – di essere lui il nostro pittore ospite. E lui ci ha fatto una proposta estremamente suggestiva: avremo un collage di quadri, che lui ha intitolato “2011 dopo Cristo”, che sono reinterpretazioni artistiche delle bandiere di alcuni Paesi che nel 2011 e all’inizio del 2012 sono stati protagonisti di eventi che hanno cambiato la storia. Pensi a cosa hanno significato lo scorso anno le rivoluzioni nel Nord Africa, Fukushima in Giappone, alcuni fatti in Africa come in Nigeria. Quindi Marini ha fatto quadri per ognuna delle bandiere, veramente bellissimi, e il titolo del “collage” sta a significare una nuova partenza. Questo sarà uno dei messaggi forti che invieremo con l’Infiorata, insieme al fatto che celebriamo anche il conferimento del Premio Nobel per la Pace alle donne (due africane e una yemenita), perché il Comune di Genzano è stato uno dei protagonisti della campagna dell’anno scorso. Quindi l’Infiorata di quest’anno avrà un carattere internazionale, che tenga conto di quelle che io amo definire le “convulsioni” di questo nostro mondo. L’inaugurazione della mostra del pittore Marini si terrà a Palazzo Sforza Cesarini, con venticinque grandi quadri, molto belli, ed il quadro finale sarà un’interpretazione della bandiera della Pace. L’inaugurazione sarà anticipata da un convegno in cui saranno presenti, oltre ovviamente al pittore, giornalisti ed esperti internazionali, che inquadreranno questa tematica all’interno della nostra Infiorata. Il convegno ci sarà il 15 giugno, comunque a ridosso dell’Infiorata. La mostra resterà aperta anche dopo l’Infiorata.
Parliamo dei maestri infioratori.
Tutti gli anni il Comune lancia un bando in cui invita i maestri infioratori a presentare i bozzetti per l’Infiorata che verrà svolta l’anno dopo. C’è un’apposita commissione che sceglie i 14 bozzetti (più quello del pittore ospite) che poi verranno infiorati. Questo è il primo passaggio. I bozzetti possono essere presentati da chiunque, però devono essere supervisionati e firmati da un maestro infioratore, perché un conto è essere anche un bravo pittore, un conto è presentare un bozzetto che abbia le caratteristiche per essere infiorato. Tenga conto infatti che Genzano rifiuta le vernici chimiche e tutto quello che non è legato direttamente ai fiori. I maestri infioratori sono persone che hanno fatto un lungo tirocinio fino ad essere riconosciuti come esperti nell’infiorare. Stiamo preparando un albo di questi maestri, di modo che ci sia un minimo di prestazioni per poter diventare maestri infioratori. Abbiamo quindi: gli infioratori, i capo pezzi e i maestri infioratori. In linea di massima, è previsto che un infioratore per diventare capo pezzo deve fare almeno dieci infiorature, un capo pezzo per diventare maestro infioratore deve farne altre dieci. Attenzione, non significa che devono fare dieci Infiorate, perché spesso noi siamo invitati in altre città e quindi si contano anche quelle esperienze. Quindi il maestro infioratore ha alle spalle una grossa esperienza, e diventa riconosciuto come quello che ha l’arte per poter infiorare. I nostri maestri infioratori sanno fare delle cose che nessun altro sa fare, ad esempio le sfumature ed altre cose. Fondamentalmente sono di Genzano, qualcuno potrebbe non essere nato qui, ma la tradizione è genzanese. Tutti maestri infioratori hanno il loro lavoro, la loro attività è volontaria: fare l’infioratore non è un mestiere, neanche un hobby, è una passione. Sono uomini e donne, come età si va dai maestri anziani fino ai giovani di 25/30 anni. Ci sono generazioni familiari di maestri infioratori, ma è importante che si sia aperti anche ad altri, altrimenti avremmo solo 2/3 famiglie che se ne occupano.
La “materia prima” da dove viene?
Una volta eravamo in una società contadina, quindi i fiori venivano raccolti nei campi. Oggi a Genzano anche raccogliendo tutti i fiori nel territorio non basterebbero, per cui è naturale che ci si rivolga anche altrove. Ci sono persone che fanno la raccolta prima dell’Infiorata, un gruppo addetto a raccogliere nel territorio genzanese ed intorno a questo. Questa parte non è la principale sul piano quantitativo, mette però in evidenza la continuità della tradizione. La parte principale sul piano quantitativo la dobbiamo comperare. Ma li compriamo perché non riusciamo più a trovarli, non ce ne sono più come una volta. Facciamo una gara per comperarli.
Qual è l’impatto turistico dell’Infiorata?
L’Infiorata di Genzano ormai è riconosciuta in tutto il mondo, abbiamo gente che viene da tutto il mondo. Questo porta nel periodo dell’Infiorata circa trecentomila persone considerando anche i giorni prima e dopo, ad esempio quando si apre il cantiere, quando il Comune apre le grotte per accogliere i fiori, quando comincia lo “spelluccamento” (la separazione dei petali dalla corolla). Cerchiamo di fare in modo che la gente sappia che a Genzano ci sono tante altre cose da vedere. Genzano è in una posizione geografica da invidiare, questo è il luogo del Tempio di Diana, del Ramo d’oro, e così via. Genzano ha una serie di reperti archeologici romani, qui sono nati imperatori romani, tra cui Caligola. Tra Nemi e Genzano c’è il Museo delle Navi Romane. La configurazione geografica della città di Genzano forse è unica al mondo, avendo la caratteristica dei due tridenti che si incrociano, che è stata creata durante il periodo degli Sforza Cesarini. Poi c’è Il Palazzo Sforza Cesarini con il suo Parco e vicino al Centro storico. Genzano non è solo Infiorata, è tutto questo. Parliamo poi di enogastronomia: abbiamo il pane Doc, il vino dei Colli Lanuvini, la cucina dei Castelli Romani.
Dalla gente che è venuta a visitare l’Infiorata quali sensazioni avete raccolto?
Intanto abbiamo una lunga serie di testimonianze storiche, di personalità, anche politiche, a livello internazionale. Il fatto che ci hanno chiamato all’estero significa che il feedback è stato sempre forte. Siamo stati negli Stati Uniti, alle Canarie, Francia, Germania, Vaticano, un po’ in tutto il mondo. Noi sentiamo la gente che ci fa i complimenti e ci da l’appuntamento per l’anno successivo.
Per tutte le informazioni di dettaglio, rimando al sito del Comune di Genzano:
http://www.comune.genzanodiroma.roma.it/infiorata/festa/tappeto-floreale.aspx
Il programma è ricco, indubbiamente. E sembra abbia tutte le caratteristiche per coinvolgere tutti i nostri cinque (o sei) sensi.
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