Il Festival delle Arti va in scena
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- Creato Giovedì, 28 Giugno 2012 17:57
- Scritto da La Redazione
(Cisterna di Latina, 29 Giugno -1 Luglio) Arriva alla sua seconda edizione il Festival delle Arti che vede coinvolti numerosi artisti italiani operanti nel settore teatrale, nelle arti figurative e nella musica. Il Festival, voluto dallo spazio teatrale di Cisterna di Latina “Spazio Zeronove”, patrocinato dal Comune e Pro Loco di Cisterna di Latina, si svolgerà dal 29 giugno fino al 1 luglio all’interno del prestigioso Palazzo Caetani, concesso, per l’occasione, dal Comune agli organizzatori.
Quest’anno ad aprire il Festival sarà l’ormai acclamatissimo autore attore e performer Andrea Cosentino con Telemomò, un’ironica invettiva contro l’elettrodomestico più conosciuto amato e odiato in tutto il mondo: la televisione. E contro il suo lento declino.
Successivamente sarà la volta dei MatutaTeatro di Sezze con “Primo amore”. Nei giorni a seguire, sabato 30 luglio, si succederanno giovani artisti romani come Laura Graziosi con “Italia Belpaese” e Semintesta_Teatro con due lavori che riguardano tematiche attuali uniti fra loro dal piacere del surreale e del sogno. A chiudere la programmazione teatrale, la Compagnia Zeronove (di Cisterna di Latina) presenta il suo primo studio di “Pane e rose” portando in scena le problematiche connesse al lavoro e ai lavoratori, quelli sempre più frequentemente considerati invisibili.
Ogni giornata sarà ricca di appuntamenti, laboratori teatrali (over 50 e bambini), dj set, concerti, prima e dopo ogni performance teatrale. Per tutta la durata del Festival verrà esposta l’installazione fotografica dell’artista Annalisa Gonnella “Senza Titolo - soggetto impersonale del verbo essere” (polapressure tecnique, Turchia 2011) a cura di Fabio D’Achille per MAD rassegna d’arte contemporanea. Garantiscono, quindi, una seconda edizione a prova d’emozione.
Info su: www.facebook.com/events/233271440124087/
Per saperne di più...
TELEMOMO’ di e con Andrea Cosentino
Con una singolare tecnica di teatro di animazione Andrea Cosentino dà vita alla sua surreale televisione autarchica.
“La storia si ripete sempre due volte: la prima come tragedia, la seconda come farsa” (K. Marx) TELEMOMO’ è la seconda volta della televisione. O del tramonto di un elettrodomestico. E’ televisione a filiera corta, autarchica, ecologica e interattiva. E’ il disvelamento esilarante della povertà del linguaggio televisivo, con il suo bagaglio di campi e controcampi, primi piani espressivi e dettagli significativi, che viene mimato mediante la povertà materiale di un teatrino d’animazione artigianale. Un cavalletto sul quale è fissata la cornice bucata di una televisione, tanto basta per rappresentare sceneggiati, telegiornali, documentari e pubblicità. Il montaggio è il dentro-fuori di primi piani reali e bambole di plastica che “tribbolano” sbatacchiandosi, mezzibusti televisivi fatti di barbie senza gambe, e ancora parrucche, giocattoli, pezzi di corpo e brandelli di oggetti. Telemomò è anche il pulpito dal quale lanciare “autorevolmente” improbabili proclami politici e surreali analisi sociologiche. Se la televisione ha fatto l’Italia di oggi, di lì si dovrà passare per disfarla.
ITALIA BELPAESE di e con Laura Graziosi
Se ti mettono nome Italia e il tuo cognome è Belpaese potresti avere dei momenti di confusione identitaria e, soprattutto se sei una bambina, credere che ultimamente molti ce l’ abbiano con te.
E allora hai paura, che ti abbandonino per andare a vivere da un’ altra parte, che ti dividano e facciano a pezzettini come fossi un bambolotto.
Cosi’ ti arrabbi, piangi ma ridi pure, come vuole l’ istinto, Italia non puo’ capire i discorsi degli adulti ma soltanto ascoltarli e trasportarli in maniera grottesca e senza filtri nella propria Italia in miniatura.