A Castiglione del Lago hanno "colorato i cieli"
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- Creato Martedì, 01 Maggio 2012 11:26
- Scritto da Dario D'Orta
Un ampio spazio all’aperto che brulica di bambini e genitori, giovani, adulti e anziani. E non si può non stare col naso all’insù, perché i cieli sono colorati da aquiloni di tutti i tipi. E oggi il tempo non è stato clemente con la manifestazione “Coloriamo i cieli”, all’Aeroporto Eleuteri, a Castiglione del Lago, veramente a due passi dal Lago Trasimeno.
Sprazzi di sole, spruzzi di pioggia, a volte il vento favoriva il volo, a volte meno, ma la gente resisteva, perché lo spettacolo veramente ne valeva la pena. Inaugurata il 27 aprile, la 21ª edizione di “Coloriamo i cieli” chiuderà domani primo maggio. E nel ricco programma ci sono anche le mongolfiere. E ci sono i laboratori, soprattutto per i bambini, c’è da girare per gli stand, alla ricerca di un aquilone con cui cominciare (o magari proseguire) un’attività che ci mette in contatto con la natura senza bisogno di altro che un po’ di vento. E c’è magari anche da conoscere e incontrare gente da tutte le parti di Italia e anche dall’estero. E devo dire che lo spazio aperto e immenso che si ha a disposizione induce a mettersi in collegamento con la natura e con le persone: non ci sono limiti, o quasi (se piove, si può far poco, solo aspettare, tanto gli aquilonisti sono rapidi a rimettersi in moto). E poi va detto che nelle estreme vicinanze c’è Castiglione del Lago, il Trasimeno, gli altri paesi della zona, c’è quindi storia da apprendere e c’è futuro da far volare. Tra un aquilone da ammirare e l’altro, spendo due parole con la signora Anna Rita Ferrarese, Responsabile dell’Area Cultura del Comune di Castiglione del Lago, che mi descrive lo scenario di “Coloriamo i cieli”. Vediamo cosa dice, mentre colgo qui l’occasione per ringraziarla di nuovo della sua disponibilità.
Cos’è “Coloriamo i cieli”?
“Coloriamo i cieli” è una manifestazione di aquiloni, nasce come raduno internazionale di aquiloni, poi abbiamo aggiunto nel corso degli anni anche le mongolfiere e molte altre attività, che riguardano soprattutto le associazioni del luogo e alcune anche a livello nazionale, come Emergency, per esempio, che “approfittano” di questa manifestazione che richiama un target soprattutto di famiglie. Molti bambini, con i genitori, vengono qui, è uno spazio molto bello, sono 140 ettari, senza pericoli, se non la presenza di qualche buca, e quindi possono lasciare liberi i bambini che girano tranquillamente.
Da quanto tempo?
Nel 1984 si tenne la I edizione, anche se siamo arrivati alla ventunesima perché non tutti gli anni l’abbiamo fatta. In alcuni casi è stata biennale.
Chi la promuove?
Dal 1998 è il Comune di Castiglione del Lago, prima l’Azienda di Cura, Soggiorno e Turismo del Trasimeno. Dal ’98 è il Comune di Castiglione del Lago con gli sponsor istituzionali, che sono la Regione, l’Unione Europea, la Camera di Commercio di Perugia, la Provincia di Perugia. Poi ci sono una serie di collaboratori che sono le associazioni, e gli sponsor sono quelli che partecipano con noi a pagare effettivamente la manifestazione che è molto costosa. Le associazioni sono: l’associazione Aquilonisti del Trasimeno, che è quella che ci aiuta per la parte collegata ai laboratori, perché noi - non solo qui - facciamo nelle scuole laboratori di aquiloni, i due mesi precedenti la manifestazione, anche alle scuole limitrofe che ci chiamano. Poi c’è l’ARBIT, che si occupa del recupero delle barche tradizionali del lago del Trasimeno, si interessa in particolare ai pesci, alla pesca, ai pescatori. E purtroppo sono attività che stanno scomparendo, come attività, rimangono piuttosto gli anziani, ne abbiamo pochissimi, e cerchiamo di tenerceli cari, sperando che i più giovani si interessino in maniera particolare. Anche il pesce di lago l’abbiamo inserito anche nelle scuole, per provare a farlo mangiare di più: il pesce di mare è molto più conosciuto, mentre il pesce di lago ha bisogno di un po’ più di preparazione, sono ricette più elaborate, altrimenti è poco gustoso, se non facciamo ricette particolari. C’è poi l’associazione Rasetti, un fisico che nacque a Pozzuolo, frazione del nostro Comune, fui uno dei cinque ragazzi di Via Panisperna, ma poi lasciò Fermi, quando la fisica venne usata per motivi bellici, e si occupò di altre cose, tra cui la botanica. Questa associazione ha recuperato la sua memoria, le sue attività, i suoi libri, e quindi sta cercando di portare avanti le sue idee pacifiste. Un’altra importante associazione è il Laboratorio del Cittadino che fa tutta la parte naturalistica e botanica, i laboratori e i percorsi naturalistici, con guide che all’interno del bosco dell’Aeroporto spiegano tutto quello che si trova lì. E’ quindi un’associazione importante perché fa molti progetti legati all’educazione ambientale che è un po’ il filo conduttore di tutte le associazioni. Lo Studio Hyla è del Comune di Tuoro, l’abbiamo “adottata”, è uno studio naturalistico, sono molto interessati ai chirotteri, cercano di far conoscere i pipistrelli, è una specie in via di estinzione, ma molto importante e utile. Ne abbiamo un po’ timore dei pipistrelli, tutto sommato, invece loro ce li fanno conoscere non solo attraverso le mostre e i laboratori, ma anche attraverso l’ascolto, alcune sere, al tramonto.
Da dove provengono i partecipanti e le famiglie?
Vengono un po’ da tutta Italia, naturalmente di più dal centro Italia. Ieri ad esempio c’è stata molta partecipazione, dipende un po’ dal tempo.
Pensa che “Coloriamo i cieli” possa essere un traino per il turismo in zona?
Penso di sì, soprattutto in un fine settimana lungo come questo, accanto a “Coloriamo i cieli”, sicuramente ci sono altre cose da vedere, non solo a Castiglione, che è un borgo storico e medievale, quindi c’è molto da vedere all’interno del paese, ma anche i comuni limitrofi sono molto belli, perché sono dello stesso periodo.
Come sta andando in questi giorni come affluenza?
Ieri è stata una giornata molto importante, abbiamo visto una notevole affluenza di persone. La pioggia verso le 17.30 ha un po’ scombussolato, ma poi gli aquilonisti hanno ripreso e c’era anche una Street Band che ha allietato quelli che erano rimasti a guardare volare gli aquiloni. Ripeteremo l’esperienza della Street Band perché è una cosa piacevole, in un prato come questo. La Street Band era formata da persone di Pozzuolo, una frazione del nostro Comune, e c’è un altro gruppo che è di Perugia.
Avete ricevuto suggerimenti o proposte da chi ha partecipato alla manifestazione?
Forse la cosa più difficile da qui è raggiungere il centro del paese, sarà circa un chilometro e mezzo, però come italiani non amiamo andare a piedi, quindi ci chiedono spesso le navette per non dover andare a piedi. Questa è la cosa che un pochino manca alla manifestazione. Le persone preferirebbero lasciare qui la macchina, evitando di fare file per entrare in paese. Noi comunque cerchiamo di invogliare la gente a camminare o a usare le biciclette.
Parliamo di aquilonisti: chi sono, da dove vengono?
Vengono un po’ da tutta Italia, la maggior parte sono del nord. Dopo anni, abbiamo fatto amicizie, tornano molto volentieri. E’ un festival un po’ sui generis, si svolge in una zona molto ampia, mentre nella maggior parte dei casi i festival si svolgono sulle spiagge, che sono piuttosto strette e lunghe, invece qui è ampio, non ci sono chiusure particolari, è stata una scelta quella di evitare di fare dei corridoi specifici, perché così possiamo muoverci più liberamente. Loro trovano questo aspetto positivo e ciò li spinge a ritornare per le varie edizioni. Abbiamo molti aquilonisti anziani, abbiamo anche famiglie giovani, che cominciano, che hanno dei bambini e che speriamo diventino aquilonisti anche loro. C’è una certa tendenza all’anzianità, forse anche perché l’anziano ha più disponibilità di tempo, può girare di più. Comunque vedo che i bambini delle scuole sono interessati a una cosa particolare come l’aquilone, per i colori, le forme. E man mano che diventano grandi hanno la possibilità di costruire degli oggetti veramente meravigliosi. Come scuole, noi andiamo dalle materne alle medie, e abbiamo fatto anche delle esperienze con le superiori, dipende un po’ anche dalla programmazione delle scuole stesse, per cui quando parlano di volo, di aria, ci chiedono di partecipare con i nostri laboratori.
Quante cose dietro a questa manifestazione, quante persone che la tengono in piedi, quanti bambini e giovani che vengono raggiunti dalle attività laboratoriali. E quanti “anziani” che svolgono questa attività e desiderano insegnarla. Il tutto, come evidenziato anche dall’intervista, legato dal filo conduttore dell’educazione ambientale. E questo filo conduttore tiene insieme la Pubblica Amministrazione, le associazioni, i gruppi, i privati/sponsor, gli aquilonisti, i cittadini, i turisti. E il tutto si ritrova sul sito www.coloriamoicieli.com
A sera, è difficile lasciare l’Eleuteri e rimettere l’aquilone in macchina. E’ vero che il vento soffia ovunque, ma qui sembra speciale, perché soffia per tante, tantissime persone. Una buona scusa per tornare.
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